Era l’associazione

Chi siamo

L’associazione Olindo Malagodi nasce l’11/09/2007 a Cento in provincia di Ferrara per volontà di un gruppo di centesi con l’obiettivo di promuovere la figura e le opere di un loro concittadino illustre, Olindo Malagodi, giornalista e banchiere che si è distinto nel mondo.

L’ Associazione è aperta a tutti coloro che intendono promuovere i valori liberali in particolare nel mondo dell’informazione e dell’economia.

La sede dell’Associazione è in Via Ugo Bassi, 15 – Cento ( Fe )

Obiettivi

L’associazione, che persegue il fine della solidarietà sociale, culturale e di ricerca, ha iniziato la sua attività promuovendo un convegno sulla storia del giornalismo italiano di cui Olindo Malagodi fu un autorevole rappresentante. Ad Olindo Malagodi si deve la prima convenzione d’opera giornalistica siglata in Italia nel 1911 tra editori e giornalisti.
In seguito l’Associazione ha ampliato il suo programma di intervento su temi dell’economia e della finanza secondo le linee tracciate dalla vita professionale di Malagodi con un convegno su: “La coesione sociale come vettore competitivo delle imprese”. L’Associazione Olindo Malagodi ha inoltre come obiettivo quello di richiamare l’attenzione del mondo della Politica delle Istituzioni e dell’Economia per valorizzare la cultura identitaria come presupposto imprescindibile per costruire una società solidale e multicuturale.

OLINDO MALAGODI

Giornalista e uomo politico, Olindo Malagodi, nato a Cento nel 1870 (padre di Giovanni Malagodi, leader nel dopoguerra del PLI), è tra i fondatori del “Punto nero”, una rivista quindicinale di ispirazione socialista. Collabora alla più autorevole rivista del socialismo italiano “Critica sociale” di Filippo Turati ed Anna Kuliscioff. Sulla stessa rivista scrivono in quel periodo anche Benedetto Croce e Luigi Einaudi. Sono anni in cui il lavoro di giornalista coincide con l’impegno politico. Malagodi fu eletto nel 1893 rappresentante della Lega Democratica di Molinella, delegato per la provincia di

Bologna all’Assemblea di Genova che avrebbe poi dato vita al partito dei lavoratori, il futuro Partito Socialista.

Nel 1895 Olindo Malagodi si trasferisce a Londra come corrispondente per “il Secolo di Milano” e per la “Tribuna” di Roma. Diviene uno dei più autorevoli giornalisti italiani.

Memorabili furono le sue corrispondenze come inviato speciale della TRIBUNA durante il terremoto di Vibo Valentia nel 1905.

Nella capitale del Regno Unito matura una sensibilità liberale ed al suo ritorno in Italia nel 1910 a Roma diviene direttore di quella “Tribuna” di aveva fatto il corrispondente. Nel 1921 fu nominato senatore a vita. Scrive per Giovanni Giolitti: “Le memorie della mia vita”.

Con l’avvento del fascismo lascia l’Italia e si trasferisce a Parigi dove muore nel 1934.

Un momento significativo della sua attività fu nel 1911 quando Malagodi è presente alla firma della prima “Convenzione d’opera giornalistica” tra editori e giornalisti: in rappresentanza dell’editoria era stato nominato Olindo Malagodi. Quello siglato il 17 dicembre era il primo contratto nazionale che avrebbe poi aperto la strada ad altri contratti di lavoro.

La Convenzione era composta da otto articoli. Il primo relativo alla definizione di giornalista professionista; il secondo alla limitazione dei contratti a termine entro parametri previsti dall’accordo; il terzo disciplina l’indennità fissa e l’indennità mobile; poi a seguire interventi sull’esclusione dalla Convenzione dei correttori di bozza e sulla regolamentazione dei poteri degli editori e dei direttori.

La Convenzione, che rappresenta il primo atto sindacale collettivo a carattere nazionale, fu poi integrata con un secondo atto relativo a trust giornalistici e passaggi di proprietà, disciplinato in quattro articoli.

In questo secondo accordo si affronta l’aspetto relativo al compenso giornalistico per l’attività in giornali diversi ma della stessa proprietà; ed alla liquidazione di indennità di anzianità. Questi patti tra editori e giornalisti, considerata la situazione dell’ordinamento giuridico dell’epoca, costituirono un fatto di importanza eccezionale, destinato a produrre con i successivi sviluppi, effetti di rilievo sull’intero mondo del lavoro italiano.

Per un ulteriore approfondimento consultare il link della TRECCANI : www.treccani.it MALAGODI Olindo in Dizionario biografico